Un anno di elezioni. Necessario per i giornalisti un supplemento di impegno per garantire la trasparenza dell’informazione

Il 2024, appena cominciato, sarà, anche per la Sardegna, un anno di appuntamenti elettorali. Si comincerà a febbraio con le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale e seguiranno, in primavera, le amministrative in importanti comuni e le elezioni europee. Il Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, riunito a Cagliari il 9 gennaio 2024, ha esaminato i problemi che si pongono per l’informazione in vista delle consultazioni.

Il rapporto tra informazione e politica costituisce da sempre un momento di verifica per l’indipendenza, la credibilità e la professionalità dei giornalisti. L’Ordine ritiene pertanto sia indispensabile un supplemento di impegno per garantire queste caratteristiche all’informazione prodotta nell’isola.

Il consiglio, cui spetta il compito di vigilare sul rispetto della deontologia professionale, si è soffermato in particolare sulla cosiddetta “Pubblicità istituzionale”, comunicazione a pagamento utilizzata talvolta anche dagli enti pubblici per legittimare l’operato degli amministratori e consolidarne l’immagine.

Il Consiglio dell’Ordine ha ribadito che tali iniziative rientrano comunque nell’ambito degli inserimenti pubblicitari e pertanto richiedono da parte dei colleghi eventualmente coinvolti l’osservanza del Testo unico dei doveri del giornalista, il quale (art.10) dispone che “il giornalista assicura ai cittadini il diritto di ricevere un’informazione corretta, sempre distinta dal messaggio pubblicitario attraverso chiare indicazioni. Non presta il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie. Sono consentite, a titolo gratuito e previa comunicazione scritta all’Ordine di appartenenza, analoghe prestazioni per iniziative pubblicitarie volte a fini sociali, umanitari, culturali, religiosi, artistici, sindacali”.

Il Consiglio regionale dell’Ordine, pertanto, invita i colleghi a operare nel pieno rispetto delle regole della professione e ribadisce la necessità che su questi e su altri temi deontologici si possa svolgere, appena possibile, un confronto a livello regionale.