Coronavirus. Appello degli Ordini regionali dei giornalisti al presidente Conte. Sia garantito il diritto all’informazione

I giornalisti e tutti gli operatori dell’informazione nei giorni della grave emergenza per la diffusione dell’epidemia da Coronavirus stanno garantendo ai cittadini un diritto costituzionale, quello di essere compiutamente e correttamente informati.
Al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ringraziamo per aver riconosciuto pubblicamente il nostro ruolo, rivolgiamo un appello affinché l’esercizio di questa funzione vitale per la vita democratica venga garantito e agevolato in tutto il territorio nazionale. Chiediamo inoltre un’attenzione particolare per i colleghi che nelle regioni più colpite dal virus operano sul campo per dare notizie e immagini, raccontando in prima persona questo momento senza precedenti, correndo anche rischi per la propria salute.
Una corretta informazione, vero antidoto alle fake news, si conferma ora più che mai un servizio essenziale per l’intera comunità, nel rispetto del pluralismo delle voci, valore per i giornalisti irrinunciabile.
Sappiamo bene che questa crisi richiede misure eccezionali, ma ciò deve avvenire nella tutela del doveroso e libero esercizio della professione giornalistica.
Ringraziamo per la collaborazione che danno ai giornalisti tutti i soggetti impegnati nella lotta contro l’epidemia, dagli operatori sanitari a chi opera nelle istituzioni e in tutti gli enti pubblici e privati. Solo così, nell’interesse dei cittadini, si tutela l’informazione, un bene oggi più che mai prezioso e indispensabile.
Per le stesse ragioni riteniamo importante che il Governo preveda specifiche misure di sostegno anche al lavoro autonomo giornalistico. A tal fine, auspichiamo sul tema una azione unitaria di tutti gli enti di categoria.
Per i presidenti e i vicepresidenti degli Ordini regionali dei giornalisti, i coordinatori: Paola Spadari, Cristiano Degano, Bruno Fracasso.
Hanno aderito gli Ordini di Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna.

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