Molestie, squarciato il velo nelle redazioni, fermiamo le intimidazioni e le ritorsioni

L’indagine CPO (Commissione Pari Opportunità) FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana), promossa insieme agli organismi di categoria, sulle molestie sessuali nelle redazioni, offre una fotografia sconcertante che ci fa riflettere a fondo, su quanto ancora sia inattuata la parità tra i generi. Ciò che emerge, da questa analisi, è la “cronaca delle redazioni”: chi è preposto a raccontare i fatti si trova a “raccontarsi”.  Ebbene i numeri evidenziati ci dicono che quasi nessuna giornalista è esente da soprusi di genere. Il dato è allarmante: l’85% delle giornaliste dichiara di aver subito molestie, ma sono due gli aspetti che richiedono un maggiore approfondimento:

  1. solo il 2% delle colleghe ha dichiarato di aver denunciato l’accaduto;
  2. in un terzo dei casi le situazioni di molestie si sono verificate con testimoni.

Quello che emerge dall’indagine è la presenza all’interno delle redazioni di veri e propri casi di abuso di potere, a volte striscianti, a volte palesi, ma mai accettabili.

Inoltre l’indagine evidenzia che questi comportamenti si accompagnano alla quasi totale assenza di solidarietà formale e pubblica con chi vive episodi di molestie, creando così un clima di complicità e di connivenza con chi opera nella stanza dei bottoni, e contestualmente una condizione di isolamento per le vittime.

Tutto ciò significa anche che le donne, in ogni contesto di lavoro come nelle redazioni, subiscono una sorta di bavaglio perchè intimidite dalle possibili ritorsioni.

 

Giulia giornaliste Sardegna è pronta a dare il suo contributo per l’apertura di uno sportello, presso le sedi degli organismi professionali, che raccolga le denunce e dia un utile e immediato sostegno a chi è vittima di molestie.

Giulia giornaliste Sardegna